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Katherine Boyle
Co-fondatore, American Dynamism. Socio accomandatario @a16z. Cattolico. Madre. Americano. 🇺🇸 🚀💪
“Oltre tre secoli fa, i nostri antenati in Virginia e in Massachusetts, lontani da casa in una solitaria wilderness, stabilirono un tempo di ringraziamento. Nel giorno stabilito, espressero un reverente grazie per la loro sicurezza, per la salute dei loro figli, per la fertilità dei loro campi, per l'amore che li univa e per la fede che li univa con il loro Dio.
Così, quando le colonie ottennero la loro indipendenza, il nostro primo Presidente nel primo anno della sua prima Amministrazione proclamò il 26 novembre 1789, come "un giorno di ringraziamento pubblico e preghiera da osservare riconoscendo con cuori grati i molti favori segnalati dell'Onnipotente Dio" e chiamò il popolo della nuova repubblica a "implorarlo di perdonare le nostre trasgressioni nazionali e altre... di promuovere la conoscenza e la pratica della vera religione e della virtù . . . e in generale di concedere a tutta l'umanità un grado di prosperità temporale che solo Lui sa essere il migliore."
E così, nel mezzo della tragica guerra civile americana, il Presidente Lincoln proclamò l'ultimo giovedì di novembre 1863 come un giorno per rinnovare la nostra gratitudine per i "campi fruttuosi" dell'America, per la nostra "forza e vigore nazionali," e per tutte le nostre "singolari liberazioni e benedizioni."
È passato molto tempo da quando i primi coloni giunsero sulle coste rocciose e nelle foreste oscure di un continente sconosciuto, molto tempo da quando il Presidente Washington guidò un giovane popolo nell'esperienza della nazionalità, molto tempo da quando il Presidente Lincoln vide la nazione americana attraversare l'ordalia della guerra fraterna--e in questi anni la nostra popolazione, la nostra abbondanza e il nostro potere sono tutti cresciuti rapidamente. Oggi siamo una nazione di quasi duecento milioni di anime, che si estende da costa a costa, fino al Pacifico e a nord verso l'Artico, una nazione che gode dei frutti di un'agricoltura e di un'industria in continua espansione e raggiungendo standard di vita sconosciuti nella storia precedente. Esprimiamo il nostro umile grazie per questo.
Tuttavia, mentre il nostro potere è cresciuto, così è cresciuto il nostro pericolo. Oggi esprimiamo il nostro grazie, soprattutto, per gli ideali di onore e fede che ereditiamo dai nostri antenati--per la decenza di scopo, la fermezza di risoluzione e la forza di volontà, per il coraggio e l'umiltà, che possedevano e che dobbiamo cercare ogni giorno di emulare. Mentre esprimiamo la nostra gratitudine, non dobbiamo mai dimenticare che la più alta apprezzamento non è pronunciare parole ma vivere secondo esse.
Proclamiamo quindi la nostra gratitudine alla Provvidenza per le molteplici benedizioni--siamo umilmente grati per gli ideali ereditati--e risolviamo di condividere quelle benedizioni e quegli ideali con i nostri simili in tutto il mondo.
Ora, Pertanto, io, John F. Kennedy, Presidente degli Stati Uniti d'America, in consonanza con la risoluzione congiunta del Congresso approvata il 26 dicembre 1941, che designa il quarto giovedì di novembre di ogni anno come Giorno del Ringraziamento, proclamo qui giovedì 28 novembre 1963, come un giorno di ringraziamento nazionale.
In quel giorno riuniamoci nei santuari dedicati al culto e nelle case benedette dall'affetto familiare per esprimere la nostra gratitudine per i gloriosi doni di Dio; e preghiamo con fervore e umiltà che Egli continui a guidarci e sostenerci nei grandi compiti incompiuti di raggiungere pace, giustizia e comprensione tra tutti gli uomini e le nazioni e di porre fine alla miseria e alla sofferenza ovunque esse esistano.”

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