'La politica identitaria non ha posto nel crypto' Sono d'accordo, ed è per questo che non concordo con le persone che si mettono in fila per odiare qualcuno basandosi esclusivamente sulla propria identità personale, ignorando le loro competenze e i contributi nello spazio. Non si tratta di essere pro-trans, si tratta del fatto che quella roba non dovrebbe importare affatto. Odio la politica identitaria delle istituzioni/corporazioni che ti spingono entrambe le parti e rendono tutto una questione di divisione. Non odiare le persone individuali semplicemente per esistere se non stanno facendo del male a nessuno.
Tnut
Tnut8 nov, 03:22
Uno dei segnali migliori di quanto la crypto si sia allontanata dai suoi ideali cypherpunk è l'enorme quantità di retorica anti-trans, anti-queer e simile. Uno spazio definito, nella sua origine, dalla sua resistenza alle strutture di potere istituzionali e dai concetti di identità auto-sovrana attraverso la pseudonimia, l'autonomia e la privacy. Non sorprende che non solo questi gruppi siano ben rappresentati nello spazio, ma abbiano anche contribuito direttamente ad esso. I cypherpunks, i punkrockers e gli hippies avevano la giusta idea. Non sei anti-establishment, non ti piacciono le tasse.
Non so, mi infastidisce davvero quante persone non si rendano conto di essere bloccate nella stessa trappola delle persone che odiano (solo da un'altra prospettiva). È intenzionale, e spinta agli estremi per dividerci. Non sto dicendo di non cadere anche io in questo in vari modi, sono sicuro di farlo e di averlo fatto a volte. Non lo dico per criticare le persone o per fingere di essere superiore o più intelligente, ma cavolo, devi davvero mettere in discussione perché una questione così insignificante, per un numero così ridotto di persone nel mondo reale, venga strumentalizzata in un modo che rende le persone così emotive da entrambe le parti dell'argomento.
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